lunedì 13 aprile 2015

Benessere e ospitalità: la Wellness Room


Concepire la camera per il completo benessere dell’ospite




In albergo, si parla tanto di centri Wellness in cui invitare l’ospite a passare un po’ di tempo per un percorso in zona umida o un trattamento in cabina. 

Ma dov’è che l’ospite sublima il proprio benessere? Nella propria camera, il luogo in cui si ritrova solo e, dopo una giornata di lavoro o dopo le “fatiche” della vacanza, si abbandona alla ricerca di sé stesso.
  
Benessere, una parola molto inflazionata che molto spesso si traduce banalmente in vasca-sauna-bagno turco
Il concetto, invece, è molto più ampio e, soprattutto, profondamente diverso dal puntare alle sole cure del corpo, come avviene nella maggioranza dei casi. 
Per un hotel, limitarsi ad offrire servizi nella propria SPA non traduce il senso di “ospitalità”, la cui essenza è legata inscindibilmente a “benessere”: qualsiasi struttura ricettiva che faccia dell’accoglienza la propria missione non può prescindere dall’occuparsi dell’ospite in ogni ambito.
Sembra la banalità più ovvia, eppure la nostra ricerca ad ampio raggio sul settore (parte integrante dell’attività professionale dello Studio Stefano Pediconi, specializzato in progettazione alberghiera e centri wellness), incredibilmente non ha portato riscontri in tal senso: per il benessere dell’ospite in hotel la soluzione più comune è concentrare la propria attenzione sulla SPA. Che importa se poi in camera si  dorme male o se l’ospite non si trova a suo agio nei locali comuni, nella lounge, nella hall o nel ristorante! 
L’importante è che sul depliant possa scrivere di avere il centro benessere.
Male. Ed è la fotografia della situazione media dell’hotellerie italiana.

Da queste riflessioni è partito il progetto di ricerca sulla Wellness Room, una camera concepita in toto per il benessere dell’ospite. 
Non si tratta di aggiungere una chaise longue o un tapis roulant per spacciarla come camera-benessere, ma di pensare alla camera nei materiali e nelle soluzioni affinché tutto risponda alle esigenze di benessere delle persone.


Il progetto, sviluppato con il supporto di professionisti specializzati (bioarchitetti, psicologi, ecc.) si concentra su due macro-categorie, l’involucro edilizio e gli aspetti percettivi: sinteticamente, si parla di materiali, sostenibilità, isolamenti, bioarchitettura, da una parte, psicosomatica dello spazi, psicologia del colore, studio degli arredi, tecnologia ed emozionalità, dall’altra.

La realizzazione di un edificio green ormai è un imperativo quando si tratta di costruzioni ex novo. Molto più difficile è parlare di sostenibilità quando si tratta di strutture esistenti. Questo, però, diventa spesso una scusa per evitare di affrontare l’argomento che, nell’immaginario collettivo, comporta sempre spese superiori a quelle di normale amministrazione.
Pensare a materiali e soluzioni sostenibili, porre l’attenzione sull’isolamento termico e soprattutto acustico, fortemente sottovalutato nel settore alberghiero, vuol dire occuparsi del benessere dell’ospite, che oggi pone grande attenzione a questi aspetti tanto che, spesso, diventano elementi discriminanti nella scelta del soggiorno in una struttura piuttosto che in un’altra.

Di particolare novità sono gli studi sulla distribuzione interna degli ambienti, in cui abbiamo integrato il progetto di ricerca del dott. Jader Tolja, specializzato nella psicosomatica dello spazio.
Sappiamo tutti che la configurazione dello spazio in cui viviamo influenza la nostra percezione. Lo studio affrontato ha permesso di individuare le caratteristiche di un ambiente che possano favorire la percezione di benessere: un ambiente in cui la mente dell’ospite possa staccare dalla continua attività che caratterizza le giornate frenetiche a cui siamo sottoposti quotidianamente, la cui disposizione possa favorire il completo riposo del sistema nervoso e, di conseguenza, permetta anche al corpo e alla mente di “recuperare” veramente le loro energie.
Dimensioni, proporzioni, forme, posizione e tipologia degli arredi, tutto deve contribuire alla creazione di uno spazio per il benessere della persona, in cui l’ospite deve semplicemente stare bene e trovarsi appieno a proprio agio. Anche i colori hanno la loro importanza, e influiscono sulla persona in funzione delle sue caratteristiche individuali. 




Oggi, grazie a semplicissimi sistemi di domotica e controllo dell’illuminazione, è possibile arrivare alla massima personalizzazione degli scenari, anche nella camera, contribuendo a stimolare il lato emozionale, fondamentale quando si parla di benessere.

La Wellness Room è anche molto altro: è lo studio della qualità della luce, degli arredi e di tutti gli elementi che compongono il puzzle. 
Su tutti, un paio di esempi per spiegare meglio l’approccio al progetto: quante volte si acquista un materasso in funzione del prezzo più che della qualità del riposo? Eppure non si tratta di comprare un materasso per casa propria, ma di utilizzarlo per tutte le tipologie di persone, basse, magre, alte o robuste. 
Il letto, protagonista indiscusso della camera, non merita un’attenzione accurata?
E l’immagine? Come riuscire a dare coerenza alla camera se si continua a lavorare con arredi giustapposti lungo la parete, senza alcun filo conduttore che li leghi in un insieme che contribuisce a riportare l’ospite in una dimensione di piena armonia?

In conclusione due considerazioni molto importanti: una delle obiezioni che partono da albergatori “svogliati” è che siano tanti bei principi teorici non applicabili alla loro realtà. Nulla di più sbagliato: non si tratta di un progetto standardizzato, ma di idee compositive, che possono essere tradotte in strutture ricettive di qualsiasi categoria, dal B&B all’hotel 5***** lusso.
Inoltre, non esiste un’immagine stereotipata: possiamo realizzare una Wellness Room dal sapore più classico possibile oppure con il design contemporaneo più azzardato.
Non è una questione di mezzi economici a disposizione. Si tratta, invece, di dare valore alle idee, dell’onere di ragionare sull’obiettivo di mettere al centro della progettazione l’ospite e il suo benessere.
E nel contesto odierno, non c’è nulla di più appropriato che distinguersi per la qualità dei propri servizi legati al benessere, che ormai apre il cuore di tutte le persone. La Wellness Room diventa, così, valore percepito ma anche fortissimo strumento di marketing e comunicazione, per emergere nel marasma generale del settore attraverso la qualità e l’innovazione.




Stefano Pediconi – Studio Stefano Pediconi


Architetto, artista, hotel designer, e blogger (www.hoteldesign.org), specializzato in progettazione di hotel, spa e centri benessere.
Appassionato del mondo alberghiero e studioso delle tendenze del settore che recepisce nell’attività di ricerca e di progettazione (in tutte le sue fasi) orientate all’ideazione di concept innovativi.
Incubatore di idee, affascinato dall’architettura, è sempre alla ricerca di nuove opportunità per dar sfogo alla sua anima di creativo.
Tra le ultime realizzazioni spiccano “Relax O2” (Ivrea, TO), la luxury Spa “Musa” (Roma), Best Urban Spa 2012 agli Italian Spa Award, "Welly® - The Moving Wellness", il primo centro benessere trasportabile, e “Panacea”, un innovativo centro benessere antiaging a servizio di una farmacia, sviluppato in seguito ad aggiudicazione di concorso pubblico di progettazione.

Oltre che nell’attività di ricerca (da cui, tra gli altri progetti, è nata la Wellness Room oppure il nuovo concetto di Hotel Stylist - www.hoteldesign.org/hotel-stylist), si occupa anche di design per alcune note aziende leader del settore del benessere.






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