Concepire la camera per il completo benessere dell’ospite
In
albergo, si parla tanto di centri Wellness in cui invitare l’ospite a
passare un po’ di tempo per un percorso in zona umida o un
trattamento in cabina.
Ma
dov’è che l’ospite sublima il proprio benessere? Nella
propria camera, il luogo in cui si ritrova solo e, dopo una giornata di lavoro
o dopo le “fatiche” della vacanza, si abbandona alla ricerca di sé stesso.
Benessere,
una parola molto inflazionata che molto spesso si traduce banalmente in vasca-sauna-bagno
turco.
Il concetto, invece, è molto
più ampio e, soprattutto, profondamente diverso dal puntare alle sole cure del
corpo, come avviene nella maggioranza dei casi.
Per un hotel, limitarsi ad
offrire servizi nella propria SPA non traduce il senso di “ospitalità”, la cui
essenza è legata inscindibilmente a “benessere”: qualsiasi struttura ricettiva
che faccia dell’accoglienza la propria missione non può prescindere dall’occuparsi
dell’ospite in ogni ambito.
Sembra la banalità più
ovvia, eppure la nostra ricerca ad ampio raggio sul settore (parte integrante
dell’attività professionale dello Studio Stefano Pediconi, specializzato in
progettazione alberghiera e centri wellness), incredibilmente non ha portato
riscontri in tal senso: per il benessere dell’ospite in hotel la soluzione più
comune è concentrare la propria attenzione sulla SPA. Che importa se poi in
camera si dorme male o se l’ospite non si trova a suo agio nei locali
comuni, nella lounge, nella hall o nel ristorante!
L’importante è che sul
depliant possa scrivere di avere il centro benessere.
Male. Ed è la fotografia
della situazione media dell’hotellerie italiana.
Da queste riflessioni è
partito il progetto di ricerca sulla Wellness Room, una camera concepita in toto per
il benessere dell’ospite.
Non si tratta di aggiungere
una chaise longue o un tapis roulant per spacciarla come camera-benessere, ma
di pensare alla camera nei materiali e nelle soluzioni affinché tutto risponda
alle esigenze di benessere delle persone.
Il progetto, sviluppato
con il supporto di professionisti specializzati (bioarchitetti, psicologi,
ecc.) si concentra su due macro-categorie, l’involucro edilizio e gli
aspetti percettivi: sinteticamente, si parla di materiali, sostenibilità,
isolamenti, bioarchitettura, da una parte, psicosomatica dello spazi,
psicologia del colore, studio degli arredi, tecnologia ed emozionalità,
dall’altra.
La realizzazione di un
edificio green ormai è un imperativo quando si tratta di costruzioni ex
novo. Molto più difficile è parlare di sostenibilità quando si tratta di
strutture esistenti. Questo, però, diventa spesso una scusa per evitare di
affrontare l’argomento che, nell’immaginario collettivo, comporta sempre spese
superiori a quelle di normale amministrazione.
Di particolare novità sono
gli studi sulla distribuzione interna degli ambienti, in cui abbiamo integrato
il progetto di ricerca del dott. Jader Tolja, specializzato nella
psicosomatica dello spazio.
Sappiamo tutti che la
configurazione dello spazio in cui viviamo influenza la nostra
percezione. Lo studio affrontato ha permesso di individuare le
caratteristiche di un ambiente che possano favorire la percezione di benessere:
un ambiente in cui la mente dell’ospite possa staccare dalla continua attività
che caratterizza le giornate frenetiche a cui siamo sottoposti quotidianamente,
la cui disposizione possa favorire il completo riposo del sistema nervoso e, di
conseguenza, permetta anche al corpo e alla mente di “recuperare” veramente le
loro energie.
Dimensioni, proporzioni, forme,
posizione e tipologia degli arredi, tutto deve contribuire alla creazione di
uno spazio per il benessere della persona, in cui l’ospite deve
semplicemente stare bene e trovarsi appieno a proprio agio. Anche i colori hanno la loro
importanza, e influiscono sulla persona in funzione delle sue caratteristiche
individuali.
Oggi,
grazie a semplicissimi sistemi di domotica e controllo dell’illuminazione, è
possibile arrivare alla massima personalizzazione degli scenari, anche nella
camera, contribuendo a stimolare il lato emozionale, fondamentale quando si
parla di benessere.
La Wellness Room è
anche molto altro: è lo studio della qualità della luce, degli arredi e di
tutti gli elementi che compongono il puzzle.
Su tutti, un paio di esempi
per spiegare meglio l’approccio al progetto: quante volte si acquista un
materasso in funzione del prezzo più che della qualità del riposo? Eppure
non si tratta di comprare un materasso per casa propria, ma di utilizzarlo
per tutte le tipologie di persone, basse, magre, alte o robuste.
Il letto, protagonista
indiscusso della camera, non merita un’attenzione accurata?
E l’immagine? Come riuscire
a dare coerenza alla camera se si continua a lavorare con arredi giustapposti
lungo la parete, senza alcun filo conduttore che li leghi in un insieme che
contribuisce a riportare l’ospite in una dimensione di piena armonia?
In conclusione due
considerazioni molto importanti: una delle obiezioni che partono da albergatori
“svogliati” è che siano tanti bei principi teorici non applicabili alla loro
realtà. Nulla di più sbagliato: non si tratta di un progetto
standardizzato, ma di idee compositive, che possono essere tradotte in
strutture ricettive di qualsiasi categoria, dal B&B all’hotel 5***** lusso.
Inoltre, non esiste
un’immagine stereotipata: possiamo realizzare una Wellness Room dal sapore più
classico possibile oppure con il design contemporaneo più azzardato.
Non è una questione di mezzi
economici a disposizione. Si tratta, invece, di dare valore alle
idee, dell’onere di ragionare sull’obiettivo di mettere al centro della
progettazione l’ospite e il suo benessere.
E nel
contesto odierno, non c’è nulla di più appropriato che distinguersi per la
qualità dei propri servizi legati al benessere, che ormai apre il cuore di
tutte le persone. La Wellness Room diventa, così, valore percepito ma anche
fortissimo strumento di marketing e comunicazione, per emergere nel marasma
generale del settore attraverso la qualità e l’innovazione.
Architetto,
artista, hotel designer, e blogger (www.hoteldesign.org), specializzato in
progettazione di hotel, spa e centri benessere.
Appassionato
del mondo alberghiero e studioso delle tendenze del settore che recepisce
nell’attività di ricerca e di progettazione (in tutte le sue fasi) orientate
all’ideazione di concept innovativi.
Incubatore
di idee, affascinato dall’architettura, è sempre alla ricerca di nuove
opportunità per dar sfogo alla sua anima di creativo.
Tra le
ultime realizzazioni spiccano “Relax O2” (Ivrea, TO), la luxury Spa “Musa”
(Roma), Best Urban Spa 2012 agli Italian Spa Award, "Welly® - The Moving
Wellness", il primo centro benessere trasportabile, e “Panacea”, un
innovativo centro benessere antiaging a servizio di una farmacia, sviluppato in
seguito ad aggiudicazione di concorso pubblico di progettazione.
Oltre che
nell’attività di ricerca (da cui, tra gli altri progetti, è nata la Wellness
Room oppure il nuovo concetto di Hotel Stylist -
www.hoteldesign.org/hotel-stylist), si occupa anche di design per alcune note
aziende leader del settore del benessere.
Blog: www.hoteldesign.org
E-mail: mail@stefanopediconi.it
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